INSTALLAZIONE LINEE VITA
La linea vita è un dispositivo permanente di ancoraggio anticaduta che segue le norme UNI EN 795:2012 e UNI 11578, che permette, con una serie di ancoraggi posti in quota, di agganciare in sicurezza gli operatori che stanno lavorando alla costruzione di edifici o alla manutenzione di immobili.
L’ancoraggio al quale gli operatori si agganciano tramite imbracature e cordini evita la caduta dall’alto e allo stesso tempo permette massima libertà di movimento orizzontale.
NORME DI RIFERIMENTO
Le norme tecniche più conosciute dagli addetti ai lavori, la UNI EN 795 e la UNI 11578 parlano di “linee di ancoraggio flessibili/rigide orizzontali“. La norma tecnica UNI 11560 che tratta invece della progettazione e dell’installazione, parla di “ancoraggi lineari” e di “sistemi ancoraggi lineari“.
Il termine “linea vita” fa capolino nel testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro D.lgs 81/08 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, all’articolo 115 "Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto", dove le linee vita sono inserite in un elenco piuttosto promiscuo di prodotti, senza che ne sia data una definizione.
In molte leggi regionali si parla di “linee di ancoraggio”, in coerenza con le norme tecniche sopra citate; infatti molte regioni, per tutelare i lavoratori contro le cadute dall’alto, hanno promulgato leggi che impongono l’installazione di linee vita sugli interventi di ristrutturazione di edifici esistenti e sulle nuove costruzioni.
QUANDO È OPPORTUNO INSTALLARE UNA LINEA VITA
E A COSA SERVE?
Il momento ideale per il montaggio di una linea di ancoraggio sul tetto della propria abitazione è quello in cui il tetto stesso viene realizzato (ovvero in fase di costruzione dell’edificio) o in occasione di una manutenzione straordinaria. In queste fasi risultano infatti esposte le parti della struttura a cui fissare gli elementi della linea vita.
La linea di ancoraggio ed eventualmente gli ancoraggi che la integrano si utilizzano per lavori in quota di piccola entità e di breve durata. Per fare qualche esempio: la sostituzione di alcune tegole del tetto, la realizzazione di una toppa nella guaina, la pulizia delle grondaie, la pulizia di un impianto fotovoltaico, la manutenzione di un antenna televisiva, la manutenzione di un’unità esterna di un condizionatore…
Alla luce delle tipologie di lavorazioni sopra descritte risulta perciò molto più economico nel lungo periodo installare un dispositivo anticaduta permanente sul tetto in modo da poterlo sfruttare per qualsiasi altro piccolo intervento che dovrà essere fatto nel tempo, tutelando appieno la sicurezza degli operatori che lavorano in quota, ed inoltre è sempre bene ricordare che:
Ogni responsabile di un immobile (amministratore condominiale o proprietario) o il datore di lavoro, dirigenti e preposti possono essere coinvolti in azioni penali e civili qualora emergano violazioni o deficienze nei riguardi delle normative vigenti in merito alla protezione dei lavori in quota.